He he, scherzo! Non ho scoperto un antidoto innovativo per proteggersi da questo freddo incessante, ma non sapevo trovare un nome migliore all’ultimo lavoro su cui ho le mani in questi giorni.
Mi è stata chiesta una sciarpa come lamia vecchia Trilla, che mi accompagna sempre nei giorni più gelidi, perchè ha talmente tanta angora da sembrare quasi una pelliccia… e se un tempo ci si scaldava con quelle per necessità, suggerisco questo pelo incruento come ottimo isolante termico alternativo – i conigli sono solo spazzolati!
Detto questo, non avevo pelo d’angora in casa allora ho scelto un nobile altro vello che adoro, il mohair, che forse è anche meglio perchè ha fibre più lunghe che non si perdono svolazzando in giro.
Allora prese le carde e scelti i colori di base – ed erano tanti, la Trilla è fatta con Kochoran di Noro, che vuol dire inchinarsi a colori e fibre assemblati con sapienza! – ho preparato un tavolo pieno di rolags dai toni sfumati con lana merino, alpaca, filamenti di seta e tanto tanto mohair naturale.
Questi fili bianchi e lucenti hanno coperto il filato con una sorta di aura meravigliosa, proprio come succede con la brina nelle gelate tardive, quando sotto di vede già magari il verde di un prato o il marrone profondo di un legno…
Quindi filato spesso a stoppino, da lavorare con ferri da 6/7mm, sono molto soddisfatta, è venuto proprio bene!
Ora gomitolo e parto a sferruzzare!
Alla fine ho contato 16 colori di base diversi, che mescolati con le carde si sono ancora moltiplicati, un effetto meraviglioso…
2 commenti:
brava....come sempre
ciao Federica
Complimenti per il tuo blog! Mi piacciono molto i tuoi lavori.
Posta un commento