Da qualche tempo avevo voglia di raccontare di una delle mie letture estive a tema tintura; ci sono talmente tante risorse online sul questo tema che prima di scegliere un libro ci ho messo davvero non poco tempo, e devo ammettere che mi sono fatta influenzare anche dalla grafica e dalle foto decisamente accattivanti, ma in ogni caso questo libro è stato davvero una bella scoperta:The Handbook of Natural Plant Dyes fornisce ricette semplici e principi di base generali, ottenibili con erbe, fiori e frutti abbastanza comuni; soprattutto – almeno per me – è stata una fonte di ispirazione perchè mi ha spronato a fare un passo indietro e fermarmi a riflettere sul senso di questa nuova passione per le tinte naturali. L’autrice racconta delle sue esperienze di fondatrice del Permacouture Institute, un luogo dove associare concetti come la sostenibilità ambientale, l’ecologia, il riciclaggio etc alle manifatture tessili e alle fibre naturali.. chiaro non hanno scoperto l’acqua calda, ma mi hanno dato un sacco di spunti interessanti e piacevoli, mi hanno fatto ricordare gli studi e le passioni ambientaliste che a volte dimentico e dato fiducia per portare avanti sogni e idee che a volte accantono troppo facilmente…
Bene il primo risultato di tutto questo leggere e pensare e divagare è stata la raccolta per una decina di giorni di fondi di caffé e bustine di té e usarle per tingere una delle mie matasse di lana e lino prima di buttarle nella compostiera…
che soddisfazione aver allungato la vita a semplici bevande: sono state assaporate, hanno deliziato e svegliato i nostri palati, poi hanno tinto e poi sono finite a fertilizzare in attesa di rinascere come terriccio, poetico no?
Dato che i risultati migliori si ottengono chiaramente con té e caffé non “usati” ho preferito mordenzare direttamente nel bagno il filato con polvere di Melograno.
Il colore è mediamente chiaro, nonostante abbia fatto bollire a più riprese il bagno e l’abbia lasciato a freddo 24 ore. Però è davvero luminoso e brillante, caldo direi, come se a té e caffé avessi aggiunto un po’ di latte e miele!
Qui sotto la matassa è immortalata insieme ad altre due tinte con Brazilwood in primo e secondo bagno:
5 commenti:
Complimenti sono stupende, come sempre.
A proposito se ti capita di averne a disposizione, la tintura con i malli di noce è molto molto bella e non occorre mordenzare perchè contiene tannino.
ciao Federica
Grazie Fede
in effetti ho trovati un sacchetto di noci ormai vecchie da mangiare e proverò, tu hai tritato tutto il guscio?
NOn ci posso credere: questo è uno dei libri che mi sono regalata durante la vacanza in USA di luglio!! Bello vero? Questa è la filosofia di vita che sto cercando di adottare... Piano, piano...
Ottimo risultato!! Questo libro mi incuriosisce...grazie per la dritta!!
Un bacino da Bia.
IO ho tinto con il mallo verde della noce, in campagna abbiamo due alberi di noci stupendi e ho usato i malli ancora freschi (quelli che si usano per fare il nocino(che tingono tutto anche le mani), con i gusci non ho mai provato ma penso tingano bene anche senza tritarli.
Ciao Federica
Posta un commento