In questi giorni di attesa incessante ho approfittato per fare scorta di filati e fibre tinte, visto che poi il tempo sarà risicato…
Allora ho fatto un po’ di acquisti e provato nuove piante tintorie. La prima è l’Old Fustic, detto anche gelso dei tintori, un albero che cresce in Sudamerica e dal cui legno giallo intenso si estrae un pigmento ottimo al punto che per secoli è stato usato per tingere di color kaki le uniformi dei militari – sì non è che sia una referenza entusiasmante, ma almeno indica l’affidabilità e durevolezza del colore… – ma fornisce belle tonalità di giallo e verde. 
Io per esempio ho tinto 50g di lana Cheviot in fibra con un pochino di questo estratto, a cui poi ho aggiunto del sale di ferro per ottenere anche sfumature verde oliva immergendo solo in parte la lana:
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I colori sono abbastanza chiari ma intensi, e hanno penetrato molto bene la fibra, quindi 1° esperimento andato!
Il secondo esperimento ho usato l’estratto di Brazilwood, o legno rosso di Pernambuco , un albero tipico del Brasile – ma và? – da cui lo stato si dice abbia preso il nome a partire dal termine spagnolo brasa o “brace”, usato storicamente per ottenere tonalità diverse di rosso porpora e rosa ma anche nella costruzione di violini e archi. In realtà una varietà di questa pianta – detta Sappanwood - proveniente dall’India veniva già usata nel Medioevo.
Tuttora spesso si impiega questa varietà sempre col nome di brazilwood perchè il legno lì deriva da boschi controllati nella crescita e sfruttamento, per contenerne il rischio di estinzione. Si narra infatti che dopo la scoperta delle Americhe questo legno sia stato oggetto di contrabbando da parte di corsari e di sfruttamento da parte dei coloni portoghesi al pari di altri tesori provenienti dalle Indie Occidentali e Orientali.
A parte gli aneddoti storici che adoro cercare quando ho per le mani un materiale naturale nuovo – parto dal presupposto che difficilmente non abbia una storia interessante di avventure e tradizioni impreviste… un libro tra i miei preferiti è “L’isola della Noce Moscata” – ho tinto altri 50g di lana Cheviot in fibra con soltanto un cucchiaino di estratto, e poi ho ripassato la fibra nel bagno di Old Fustic :
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I colori sono un bellissimo rosa intenso e mutevole, che diventa un arancio/pesca tenue ma profondo.
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Al prossimo esperimento proverò con un bagno più intenso di questo legno profumato, perchè mi sembra sia davvero potente!