martedì 20 marzo 2012

CARDARE APPENA

Come avevo iniziato a raccontare nel post precedente, c’è modo e modo di cardare… soprattutto l’effetto cambia davvero tanto per esempio a seconda di quanti passaggi si fanno tra le fibre – quante spazzolate per capirci –  o a seconda di come poi di filano le fibre cardate…

In questa foto un po’ sbilenca per es. si vede uno dei miei ultimi filati – Brina – che diventa sciarpa e lì i colori si alternano quasi a formare delle righe… in realtà avevo assemblato sempre le stesse fibre durante la cardatura, aumentando o diminuendo alcuni colori lasciando che una tonalità predominasse in ogni rotolo, e poi durante la filatura avevo alternato un rotolo dopo l’altroVLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Nella foto qui sotto invece ho fatto un campione dell’ultimo VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100filato postato – Fairy Shades Greeny – in cui avevo cardato con molti passaggi fibre dai colori simili e poi avevo filato i rotoli dai colori omogenei in ogni capo del filo.

 

L’effetto è di avere un filato che sfuma leggermente, un colore sfaccettato e non solido, mVLUU L100, M100  / Samsung L100, M100a senza un motivo rigante, sempre che si dica così…

cosa che si nota secondo me soprattutto sul rovescio.

 

 

 

Allora, presa bene da questo giochino, ho fatto un campione anche del primo filato della stessa lineaVLUU L100, M100  / Samsung L100, M100 – Fairy shades burgundy – in cui i criteri di cardatura e filatura erano gli stessi visti sopra, ma i colori di partenza erano decisamente più contrastanti.

 

 

E infatti il risultato è ancora diverso: il lavoro è più “colorato”, in modo sempre casuale e non rigatoVLUU L100, M100  / Samsung L100, M100, ma anche meno sfumato rispetto al greeny, senza grosse differenze tra diritto e rovescio del lavoro…

 

 

Poi mi sono venute in mente le sciarpe cardate che avevo fatto per i mercatini, una delle mie soddisfazioni più grandi, in VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100cui avevo cardato e filato tanti e tanti colori e materiali assolutamente a caso, e nel lavoro finito a maglia il risultato era un effetto molto ricco di colori e in parte tweed e in parte rigato…

 

 

Ginger det colors

avevo lavorato le sciarpe a coste 1\1 proprio per enfatizzare il passaggio dei colori

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

 

Ecco dopo questo giochino che mi ha rallegrato la pausa post prandium credo non scriverò di cardatura per un po’…  andrò a finire finalmente il maglione  per Bergamotto  e Benzoino che credo ormai indosserà l’inverno prossimo… ma pazienza!

mercoledì 14 marzo 2012

CARDARE DI BRUTTO…

Finalmente ho finito un altro filato della serie Fairy shades, di cui avevo scritto tempo fa– filati fatti accostando lane e ramie tinti naturalmente e cardati insieme – che mi occupava due bobine da un bel po’.

Questa volta ho accostato in un filo la lana cheviot che avevo tinto in bicolore con curcuma + Ferro poi immersa in guado:VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

A questa ho unito del ramie tinto con betulla in primo bagno e guado nel secondo:VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100Nel secondo filo ho unito sempre lo stesso ramie con lana cheviot tinta con betulla e indaco:

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100Ho cardato con le spazzole a più riprese anche questa volta, poi ho filato i due capi piuttosto sottili ed infine li ho abbinati. Ecco qua, 242 metri di filato da lavorare con ferri  da 4.5/5 mm, piuttosto secco, no peloso, ma morbido.VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100Quanto al colore, be sono tutte sfumature di verde, dall’erba al pino, dal ghiaccio al petrolio, soprattutto con spunti lucenti e brillanti dove il ramie è rimasto più compatto…VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Questa linea di filati mi piace sempre di più, matassone per lavori abbastanza grandi e soprattutto dal carattere complesso come tutti i cardati, che hanno sfumature che non possono davvero essere ottenute diversamente…

Ora perchè ho intitolati il post “Cardare di Brutto?”

perchè nel prossimo mostrerò la differenza rispetto a “Cardare appena” ….

martedì 6 marzo 2012

HOLDEN SHAWLETTE

Holden shawl Bute oliveQuando si dice tempismo… uno dei propositi della mia giornata, dato che il tempo non permette la gita al vivaio prevista, era di scrivere sul blog, ed ecco che apro la posta elettronica e trovo una mail di Valentina con le foto dello scialle che ho sferruzzato per lei, e che aspettavo di poter postare qui…

Bene, ovviamente non a caso, lo so…Holden shawl Bute olive det

Allora eccolo, Holden Shawlette -  e in questo caso l’inglese si avvicina molto all’italiano “scialletto”, anche se questo è un termine un po’ retrò da nonne, e gli shawlette vanno da pazzi oltreoceano forse proprio perchè sono veloci da realizzare e hanno più praticità degli scialli più grandi - un modello che abbiamo scelto insieme, che è stato abbastanza veloce da fare, ma davvero di grande effetto nella sua semplicità!

Holden shawl Bute olive 2Il filato è un tweed  scozzese sottile a un capo solo, nei toni del verde oliva, muschio, con punte di pino nero e rosa antico, bello elastico e morbidoso, lo stesso che avevo usato – tinto da me in quel caso – per lo scialle fatto a Zia ArtemisiaHolden shawl Bute olive zoom

Le foto lo rendo un po’ buio, ma in realtà non lo è, ringrazio Valentina per avermele mandate, preferisco sempre vedere le mie creazioni indossate da che le ha richieste piuttosto che da me, e ho già raccontato delle traversie quotidiane di mamme blogger &C per autoscattarsi foto… quindi vanno benissimo così!

Holden shawl Bute olive rovescio

INFO DI SERVIZIO:

PER IL MOMENTO NON STO METTENDO IN VENDITA SU ETSY I FILATI TINTI CON PIGMENTI NATURALI, LI RISERVO PER I PROBABILI MERCATINI D'AUTUNNO, MA SE A QUALCUNO INTERESSANO SCRIVETEMI!!

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