Stamattina mi sono svegliata con il vento che ululava tra i vicoli stretti del mio quartiere. Mi sono preparata e ho deciso di avvolgermi nel mio vecchio scialle di Pashmina azzurro polvere chiaro chiaro. Mio maritozzo mi dice "ma col freddo che fa ti metti una sciarpa così leggera!"
Il vento fuori era davvero forte e pure gelido, di quelli che ti spostano mente cammini, e se imbrocchi la corrente incanalata nel vicolo ti senti tanti spilli addosso. Bene io mi sono avvolta lo scialle praticamente su naso e bocca ed era leggero, sì, ma alla fine respiravo e sentivo il mio vapore sul viso tiepido e confortevole.
Allora nel mio quotidiano tragitto a piedi ho riflettuto sulla meraviglia che avevo al collo.
Ho pensato a quante persone non conoscono la particolarità di questa fibra, e confondono qualunque stola leggera lavorata a telaio e spacciata con questo nome... anche se non ha nemmeno un pelo di capra 'Hircus'!
Queste capre vivono sull'altipiano dell'Himalaya e sono naturalmente fonte di questi peli corti e sottili da secoli; il termine pashmina infatti deriva dal persiano pashm che significa lana, anche se per fare questo tipo di filato finissimo si usa solo il sottopelo, che originariamente veniva raccolto una volta caduto naturalmente dalle capre quando mutano in primavera, e ora viene spazzolato, un po' come per le capre che danno il cashmere, neanche loro tosate (e perciò danno un filato altrettanto caro, o meglio prezioso...).
Comunque, questa lana è talmente sottile che crea uno strato impermeabile tale da proteggere le povere caprette anche dagli inverni himalaiani!
Ora in commercio il vero tessuto fatto a telaio che costituisce le pashmine è in percentuale 70%lana/30% seta altrimenti sarebbe troppo fragile, ma si trovano anche varietà al 50/50, e sono preparate in taglio da sciarpa o da scialle. Io ho avuto la fortuna di ricevere in regalo uno scialle 7 anni fa dal mio babbo che era in oriente per lavoro, ed è sempre uguale (pensate che lo lavo in lavatrice!) è morbido e leggerissimo, eppure caldo e dal colore luminoso, insomma ODE ALLA PASHMINA... vera...
io sarò fissata con la qualità di fibre e filati, anche per deformazione professionale - esistono diversi progetti di commercio equo e solidale con cui si producono pashmine originali e sostenibili per i produttori - ma anche in questo caso, non si dica pashmina se non la si ha nel sacco...
Il vento fuori era davvero forte e pure gelido, di quelli che ti spostano mente cammini, e se imbrocchi la corrente incanalata nel vicolo ti senti tanti spilli addosso. Bene io mi sono avvolta lo scialle praticamente su naso e bocca ed era leggero, sì, ma alla fine respiravo e sentivo il mio vapore sul viso tiepido e confortevole.
Allora nel mio quotidiano tragitto a piedi ho riflettuto sulla meraviglia che avevo al collo.
Ho pensato a quante persone non conoscono la particolarità di questa fibra, e confondono qualunque stola leggera lavorata a telaio e spacciata con questo nome... anche se non ha nemmeno un pelo di capra 'Hircus'!
Queste capre vivono sull'altipiano dell'Himalaya e sono naturalmente fonte di questi peli corti e sottili da secoli; il termine pashmina infatti deriva dal persiano pashm che significa lana, anche se per fare questo tipo di filato finissimo si usa solo il sottopelo, che originariamente veniva raccolto una volta caduto naturalmente dalle capre quando mutano in primavera, e ora viene spazzolato, un po' come per le capre che danno il cashmere, neanche loro tosate (e perciò danno un filato altrettanto caro, o meglio prezioso...).
Comunque, questa lana è talmente sottile che crea uno strato impermeabile tale da proteggere le povere caprette anche dagli inverni himalaiani!
Ora in commercio il vero tessuto fatto a telaio che costituisce le pashmine è in percentuale 70%lana/30% seta altrimenti sarebbe troppo fragile, ma si trovano anche varietà al 50/50, e sono preparate in taglio da sciarpa o da scialle. Io ho avuto la fortuna di ricevere in regalo uno scialle 7 anni fa dal mio babbo che era in oriente per lavoro, ed è sempre uguale (pensate che lo lavo in lavatrice!) è morbido e leggerissimo, eppure caldo e dal colore luminoso, insomma ODE ALLA PASHMINA... vera...
io sarò fissata con la qualità di fibre e filati, anche per deformazione professionale - esistono diversi progetti di commercio equo e solidale con cui si producono pashmine originali e sostenibili per i produttori - ma anche in questo caso, non si dica pashmina se non la si ha nel sacco...
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1 commento:
grazie per le informazioni e i chiarimenti, è sempre bello imparare!!
eli
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