lunedì 3 maggio 2010

CARDANDARE - ovvero proseguire a cardare, viaggiare, tornare...

Volevo spendere qualche parola in più sui filati cardati a mano, intanto per mostrare i primi risultati di questa mia ultima mission che rendono l'idea più di mille parole, e poi per il piacere di descrivere quello che sto facendo - se no il blog che ci sta a fare?
Quindi, ecco la prima sciarpetta/collo che ho finito (veramente mancano ancora i bottoncini su un lato, ma è un dettaglio), filata con una delle batts cardate da Shunklies, l'ho filata in un capo molto fine che poi ho accoppiato con un filo di seta grezza color zenzero.

Prima definizione:
BATT : non ne trovo una traduzione in italiano, ma tanto per far capire di cosa parlo, si tratta di un insieme di fibre, in genere di forma rettangolare, ottenuto facendo passare le fibre stesse in una cardatrice a tamburo a mano o elettrica, che sostanzialmente pettina le fibre stesse allineandole e amalgamandole, più passaggi si fanno nella cardatrice e più le fibre saranno "mescolate" e i colori sovrapposti uno all'altro (effetto dei  melange o dei tweed x esempio), allo stesso tempo, meno passaggi si fanno e più le fibre restano separate.
Ecco quella che ho comprato, per esempio:
fantasy batt By Shunklies 
Ed ecco la cardatrice a tamburo:
DrumCarder250 

Il vantaggio di filare fibre cardate con la cardatrice a tamburo  è che volendo i colori e le fibre accostati restano abbastanza separati uno dall'altro nel senso della lunghezza e quindi se si vuole filare un colore dopo l'altro risulta più semplice, e si ottengono i cosiddetti filati autoriganti.
Ed ecco infatti quello che ho filato io a partire da quella fibra, che ho poi lavorato a maglia a costa 1/1 per renderlo double face e poter rendere allo stesso tempo le sfumature di colore più fluide:
Ginger det
Ginger det 2

Ecco invece la matassa delle fibre cardate da me con le spazzole:
Astronauta 3 Astronauta
La differenza?
a mio parere così è più semplice amalgamere i colori, e più difficile mantenere le separazioni necessarie per un filato autorigante, i risultato sono colori davvero sfumati, nei prossimi giorni lo lavoro a maglia per vedere la differenza rispetto alla prima sciarpa, e per capire come fare la prossima volta... tanto male non sarà , il risultato mi sembra davvero bello comunque!

La ricetta?

Lana Falkland, Merino e Corridale in 4 colori diversi, un pochino di Soia naturale, Ortica gialla, Lino fucsia, Alpaca blu e celeste.


Ah dimenticavo, questo prossimo lavoro sarà fatto in vacanza, a Berlino, si parte Martedì prossimo e si torna dopo una settimana.... ovviamente ho già fatto una mappa di negozi laneschi da non perdere!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

i tuoi lavori sono stupendi quando finalmente avrai voglia di fare un corso a genova sarò la prima iscritta!!

ciao da Federica

Stefania ha detto...

ciao Federica!
credimi non è la voglia che mi manca, piuttosto il tempo tiranno... mi dispiace di non esserci ancora riuscite ad incontrare!!! mai dire mai!!!

Anonimo ha detto...

tranquilla prima o poi, intanto mi do da fare con i miei esperimenti seguendo il tuo blog a manuale

ciao Federica

Roberta Filava ha detto...

scusami se non ti ho risposto..ti farò sapere che possibilità ci sono di acquistare lana da cardare..qui fra poco inizia la filatura..ma ti interesserebbe anche Bio o semplicemente Lana 100?..scriviamoci via mail e che passavo a leggerti..sto imparando un sacco di cose..condividerò il tuo link su Fb..se posso!
buone vacanze berlinesi e ci aggiorniamo presto.
che bel lavoro che fai..io che ho iniziato ad amare la lana autoctona capisco bene la tua passione..complimenti!
baci
roberta

INFO DI SERVIZIO:

PER IL MOMENTO NON STO METTENDO IN VENDITA SU ETSY I FILATI TINTI CON PIGMENTI NATURALI, LI RISERVO PER I PROBABILI MERCATINI D'AUTUNNO, MA SE A QUALCUNO INTERESSANO SCRIVETEMI!!

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