Tanti auguri,
che queste feste siano calde,
e popolate magari da
tante piccole creature lanose
(dai miei favoriti su Flickr )
mi ero dimenticata l’ultimo lavoro fatto!
Un bel po’ di collane, spille e colli/cappelli sono partiti alla volta di PANPEPATO, un negozietto di Milano dedicato ad abbigliamento e accessori artigianali, stupendo!
Se qualcuno ha in previsione di fare shopping da quelle parti, può curiosare, secondo me si trovano meraviglie su meraviglie – a parte le mie ovviamente!
è un secolo che non scrivo!
Quanto mi manca, soprattutto anche l'impossibilità di leggere gli ultimi post dei blog che seguo e che sono una parentesi meravigliosa delle mie giornate... è solo che tra colli e sciarpe su commissione, traduzioni ricominciate proprio nelle ultime settimane e la vita che incalza il blog è sceso nelle priorità, più che altro è sceso in quei ritagli di tempo in cui inevitabilmente sono così stanca da non riuscire neppure a guardare il monitor del pc...
e invece qualche lavoretto procede:
Incredible, il mio maritozzo adorato che in questi giorni è a casa con l’influenza ha voluto imparare a fare una sciarpa per il puffolo… farei un filmino per mostrarlo in diretta… ovviamente a legaccio con i ferri n°8 mm
Sono arrivati gli Humbug da World of wool!
Direte, che è?
Letteralmente Humbug si traduce con inganno, o non senso, ma nel gergo lanesco invece è un insieme di fibre di lana dai colori naturali amalgamate in modo da avere un aspetto striato, che ricorda le caramelle (quelle alla menta ...dure fuori e morbide dentro).
Ero troppo curiosa di toccarli dal vivo e vederne le sfumature, ed è davvero quello l'effetto che fanno. La particolarità secondo me sono i colori molto sfaccettati dati da un solo tipo di lana che comunque non è tinta, quindi tutta naturale.
L' humbug di lana Blue Faced Leicester è ovviamente morbidissimo, varia dal bianco fino al marrone scuro delle noci, quello di lana Shetland è sempre molto fine, ma un po' più crispy sempre nei toni del bianco/nocciola.
L'humbug di lana Jacob invece è tutto nelle sfumature dal bianco al grigio, di consistenza molto diversa, le fibre sono più spesse e robuste, non ruvide ma quasi oserei dire. Da mangiare o filare, he he…
Condivisa questa parentesi, sono molto molto molto felice di raccontare le mie ultime settimane, che sono state piuttosto indaffarate, perchè ho creato le mie prime due linee appositamente per inserirle in due negozi, uno “reale” e uno “virtuale”. Sono due progetti diversi, ma davvero interessanti, che cercano entrambi di promuovere abbigliamento e accessori fatti a mano, unici e particolari, il famoso handmade che gli anglosassoni amano e valorizzano molto.. comunque sono:
LE FATE DI MARLENE
negozio di Sarzana (SP) di Niki e Wanda
per cui ho fatto collane colli/berretti e scarflette con i miei filati
ALDOMORO5 BOUTIQUE
negozio online di Greta
per cui ho fatto collane e matasse di miei filati
Ho anche tinto un po’, e presto spero di riuscire ad aggiornare il negozio su Etsy, ma le giornate volano e Natale si avvicina e i regalini quando ho tempo di farli????
Ho finito e iniziato ad indossare subito il mio scaldacollo SuperNatural appena in tempo per il freddo che ha iniziato a farsi sentire!
Sì perchè io sono tendenzialmente freddolosa, ma di quelli che temono di sentire freddo più che patirlo realmente, di quelli che alla minima variazione di temperatura sentono subito un brividino con disagio… e con il vento di questi giorni a Genova io così mi sono coperta fino alle orecchie con questo morbidone…
Non l’ho neppure lavato per metterlo bene in forma, perchè mi piace troppo il profumo di “lana” e di “cosa calda che ti ripara dal freddo” non so se rendo l’idea.
In questi giorni sto lavorando un po’ alacremente su filati, sciarpette e scaldacolli fatti su ordinazione, che è una soddisfazione, perchè si scelgono insieme modelli, colori etc e poi io filo e sferruzzo: cosa c’è di meglio mi chiedo?
Questa domenica quindi ho sfruttato la mattina piovigginosa per fare un po’ di foto a cosine che volevo mostrare e mettere nel negozio su Etsy, che avevo già finito e aspettavano pazienti di essere immortalata, e ora sfrutto il pomeriggio piovigginoso per scrivere qui e sistemare un i lavori sul pc… very relaxing indeed.
E infatti come annunciato, ecco anche la Lady February Jacket finita – che per inciso si chiama February Lady Sweater, ma non so perchè non mi entra in testa con quel nome, e va bè.
Alla fine è risultata talmente leggera che quasi non sta chiusa nonostante sia ben ampia… non consiglio la pre-yarn di Evilla per questo genere di lavori, forse per maglie chiuse già andrebbe meglio, o sicuramente per sciarpe e scialli, comunque non la disfo di sicuro!
Si parlava di novità per il negozio?
Eccole, collane già pronte e colli super spessi quasi ultimati…
VIRDINIA & PURPUREA, in varianti con diverse perle, cristallini e ceramiche fatte a mano…
SFATICATA CHE SONO!
Mi è caduto un occhio sull'ultimo filato che sto facendo, che penzola dalla ruota inesorabilmente da giorni aspettando la mia ispirazione per prendere forma.... Gosh, come dice Pippo, e poi non ho neanche più mostrato le mie ultime creature lanose - e sì che una l'avete vista ancora non tinta, non filata, e persino piena di legnetti terra - insomma eccole: CHIC LAVANDA, superspessa, e morbidosa, di lana merino finissima, e l'altra FOREST fatta con i riccioli di Wensleydale di cui avevo scritto tempo fa.... scintillante I would say.
Lampadina!!
Se 2+2 fa sempre 4 almeno tra i numeri reali, allora uniamo ferri piccoli per fare ferri grandi... e via di scotch carta... guardate un po' con cosa sto lavorando:
E, a proposito di schizzaggine, perchè sto lavorando simultaneamente uno scaldacollo con una lana da 14 mm a tinta neutra e uno scialle finissimo da 3,5 mm verde brillantissimo??
AH LE FORME DELLA LANA…
Giorni abbastanza intensi, arrivo a sera talmente stanca che l'idea di "pedalare" sulla mia ruota per filare un po' non mi passa proprio per la testa... allora opto per la maglia of course.
E ho finalmente finito la February Jacket, ma il tempo era così cupo in questa settimana che non ne sarebbero uscite grandi foto, quindi non ne ho fatte, anche perchè il lavoro mi è piaciuto tanto e ne sono soddisfatta... si merita immagini colorate e luminose, tiè!
Tra l’altro è stata una settimana con un po’ di nuove creature lanose entrate in casa, e un po’ uscite… Il motto di lunedì infatti è stato: “passione è…” riempirsi la borsa di gomitoli di lana bianca, portarli al lavoro nascosti e poi in autobus fino a casa della mamma dall’altro capo della città sperando di trovare il tempo per tingerli – ma invece pioveva a dirotto e non era proprio proponibile.
Il motto di mercoledì invece è stato: “ode al World Wide Web” che mi ha portato 11 paia di ferri circolari di bambù lunghi 120cm, con misure da 2.25 a 6,5 mm direttamente da Shangai – in sole due settimane e con un pacchetto fatto di cartone riciclato e tutto scocciato pieno di ideogrammi molto vintage:
e soprattutto mi ha portato due stupende matasse che ho comprato su Etsy da Tricoterie, tinte a mano con colori scintillanti e davvero intensi; sono fatte da 70% Baby Alpaca, 20% Seta, 10% Cashmere e sono le miei primi filati per lavoro lace (traforato o a pizzo come dirsi voglia), eccole:
Sono così belle che ho deciso di lavorare subito la prima, quella verde, con uno dei modelli che avevo lì in sospeso da più di un anno: lo scialle Laminaria, una meraviglia in cui spero di non incagliarmi troppo! Comunque so che avevo scritto che il mio prossimo progetto sarebbe stato il Revontuli, ma una delle mie frasi famose preferite – di quelle da segnare sul diario del liceo - è di Francis Picabia e dice più o meno che “La nostra testa è rotonda per permettere ai pensieri di cambiare direzione”…
quindi ecco il mio lavoro all’avvio, stasera continuo!
Non temete, puntuale come promesso oggi ci sarà l’estrazione della vincitrice (sì perchè non hanno partecipato uomini… sono perplessa su usi e costumi italiani una volta di più…) della mia matassa ultravioletta!
Non essendo molto tecnologica mi munirò di bussolotto e foglietti di carta su cui annoterò un numero progressivo, che corrisponde all’ordine con cui sono arrivati i commenti partecipanti et voilà!
Il criterio random mi sembra il più equo, perchè mi avete fatto venire talmente tanti pensieri creativi e piacevoli che non saprei come scegliere coscientemente!
DOMANI IL RISULTATO
ah dimenticavo il reportage fotografico di questo pomeriggio colorato!
IN ORDINE:
... E quando succede a casa mia non quasi mai piacevole ultimamente.
Infatti, puntuale arriva intorno a mezzogiorno, a volte prima, a volte dopo, ma inspiegabilmente trova il momento in cui metto a letto il naneronzolo e lo sveglia col citofono - Punto 1.
In questi giorni poi il citofono funziona a singhiozzo, e a volte non apre, cosa importante se c'è qualcosa da andare a ritirare, perchè significa 5 piani di scale col pupo in braccio (incarognito perchè stato svegliato...) - Punto 2.
Quindi quando ha suonato due giorni di seguito questa settimana non sapevo se essere così entusiasta.
E invece sì!
Perchè la prima volta mi ha portato tre super bottoni di terracotta dipinta a mano che avevo comprato qualche settimana fa su Etsy da Moonsie per lamia Lady February Jacket che sta procedendo un po' lentamente ma va per la sua strada. Eccoli:
tra l'altro sono di tre dimensioni diverse, il bello dell'handmade, e il bello della maglia che si adatta con elasticità (meno male!). Sono perplessa solo sul peso dei bottoni, perchè sono belli pieni mentre la maglia fatta con la pre-yarn di Evilla davvero eterea e fragile è leggerissima e temo si possa sbilanciare se non rompere.
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Colgo l'attimo per fare un commento su questo filato: è davvero particolare, perchè si sfalda facilmente se tirato, ci si può vedere attraverso e si notano tutti i fili sottilissimi che lo compongono, sembra una nuvola, rossa nel mio caso; comunque altrettanto facilmente si riattaccano i due estremi rotti senza nodi - basta sovrapporli e arrotolarli un po' - e non si vede lo strappo!
Da provare, meglio se lavorato con un ferro leggermente più grande di quello che si userebbe per quel diametro di filato, rende i lavori leggerissimi e comunque davvero caldi.
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Il secondo giorno, dopo neanche una settimana dal mio ordine, arriva fresca ancora di profumo dello Yorkshire una bella scorta di filati da tingere che avevo comprato perchè erano al 50% del prezzo e perchè ovviamente ci ho preso gusto a tingere anche la lana già filata.
Nell'ordine, in alto lana Merinos peso lace, in basso a sinistra lana Shetland e a destra Blue Faced Leicester.
Ho acquistato anche un po’ di fibra melange lana /seta, perchè da loro non ‘avevo ancora provata e volevo farmi un’idea dei colori, direi che parla da sola:
è stupendissima, non dirò di più perchè voglio usarla per partecipare al Challenge di Settembre dell’Etsy Italia Team.
Quindi postino perdonato, anche se spero che si aggiusti il citofono...
Quale modo migliore per ringraziare quelli che sono passati e tornano su questo diario virtuale se non un premio reale!
Ci terrei però tantissimo a sapere cosa verrà creato con la mia piccina, please.
Alla fine è venuta una matassa da 70g per 132 m, da lavorare con ferri n°5 o 6 mm…
Oggi la mia Domenica è iniziata con una scoperta stupenda, per cui devo ringraziare Kikka; sono i lavori di Sophie Digard, un’artista francese che fa sciarpe e altri accessori all’uncinetto soprattutto, e fin qui mi direte “sai che novità”, invece lasciano senza fiato!
L’uncinetto di solito non mi manda in estasi, preferisco i ferri, si sa, però davvero questo tipo di lavorazione mi intriga.
Qui sotto ho incollato il dettaglio di un modello di sciarpa – cliccando si accede a un sito che vende queste meraviglie:
Al di là del fatto che è un lavoro certosino a dir poco, i disegni mi hanno fatto pensare subito ad un dei miei pittori preferiti, Klimt. Non sono stata certo l’unica, da quanto ho letto su internet sono stati proprio i suoi quadri ad ispirare Sophie Digard in alcune lavorazioni.
Guardate per esempio questi ritagli dai ‘Serpenti D’Acqua II’ e ‘Le Serpenti IV’: i fiori e i piccoli disegni che sono proprio uno degli elementi caratteristici della pittura di Klimt che mi fanno impazzire, oltre all’uso dei colori e dell’oro, che adoro solo in lui…
Riconoscete la somiglianza?
Allora il lavoro a maglia può davvero essere un’opera d’arte…
Quindi mi è tornata in mente una considerazione che spesso ho fatto con amici; ovvero quanto siano labili i confini tra tecniche e passioni, per esempio l’uso dei colori, la pazienza, la costruzione di un modello, lo studio e la composizione dei vari strati, la scelta e la cura dei materiali…
Tutte parti dei piccoli o grandi indispensabili piaceri della vita, possano essere ricette speciali in cucina, tempo speso per crescere piante e fiori in un giardino, un vino speciale da far respirare e gustare, una tazza di tè raro e aromatico, un profumo che si svela piano differente su ogni tipo di pelle…
Meditazioni da Domenica.
Devo iniziare questo post con un AVVISO per tutti coloro che mi hanno chiesto una traduzione di modelli dall'inglese: dato che ho ricevuto diverse richieste d'aiuto e mi fa davvero piacere poterlo fare, vi chiedo di avere un pochino di pazienza perchè tanto per cambiare sono un po' incasinata in questi giorni.... detesto dire no, e non vorrei sembrasse che non rispondo alle e-mail!!
Bene, piccoli lavori crescono, nel senso che non demordo nelle mie creazioni, e quindi il numero delle mie creature lanose cresce, cresce, e cresce ancora...
Ecco le ultime :
TWISTER
Filata con la lana scandinava di Evilla di cui ho scritto settimana scorsa, è fatta a due capi, un worsted bello spesso e uno wollen molto sottile, l’ho riempita di riccioli che sporgono come rametti e foglioline (…o tutto quello che vi viene in mente di quella forma, l’ho chiamata Twister, perchè è tutta ritorta su se stessa, come una tromba d’aria…) dal corpo del filato. Il tutto in una tonalità di profondissimo viola, e un metraggio sufficiente per un cappellino pazzo e caldissimo…
Filata dal Fiber Club di giugno di Liz aka Hobbledehoy – sigh è già finito, ma non mi posso svenare ulteriormente in questo periodo – dato che è composta soprattutto di soffice lana merino superfine ho deciso di lasciarla il più spessa possibile, in modo da poter assaporare sulla pelle tutta la sua morbidezza, quindi l’ho solo resa un po’ più movimentata passandola con un filo metallico. Non vi ricorda un cumulo di nuvoloni su cui batte una luce brillante?
ACQUAMARINA
Dopo il successone di Woods, Ametista e Coral ecco un’altra pietra preziosa, fatta di lana merino e tanta bianca seta, tutta piena di perline di vetro violacee e avvolta in un filo metallico, non saprei dire altro se non: per chi vuole avvolgersi in un abbraccio lussuoso…
TROPICO
E questa è stata davvero un lavoro certosino: è fatta totalmente di ciocche ricciolute di Blue Faced Leicester che avevo tinto nello stesso bagno di Pratolino e che poi ho pazientemente pettinato uno a uno, in modo che le fibre si aprissero in soffici ciuffi ondulati, o liberando i riccioli lucenti. Quindi ho avvolto pezzo dopo pezzo su un filo centrale; il risultato è un filato morbidissimo pieno di boccoli, che sembra un’aura eterea dai colori tropicali.
Entro domani saranno tutti nel negozio su Etsy!